La Via Lattea continua a stupire la comunità scientifica: dopo la recente scoperta sulle sue galassie ‘vicine di casa’, emersa dai dati della missione Gaia dell’Esa, la nostra torna agli onori della cronaca per una particolare struttura individuata nelle informazioni raccolte dal radiotelescopio Apex (Cile).

La scoperta, effettuata da un team di ricercatori europei coordinato dall’Università di Colonia, è al centro di uno studio pubblicato recentemente su The Astrophysical Journal Letters (articolo: “A Kiloparsec-scale Molecular Wave in the Inner Galaxy: Feather of the Milky Way?”).

Nello specifico, il gruppo di lavoro ha scovato un filamento di gas denso che connette due bracci della Via Lattea; la struttura – lunga, sottile e dotata di un peculiare orientamento – è stata individuata nei set di dati di Apex, durante una ricerca sulle concentrazioni di monossido di carbonio nella nostra galassia. Ad un certo punto, gli studiosi hanno notato dei valori mai riscontrati prima e, dopo ulteriori approfondimenti (condotti anche con dei modelli), hanno appurato che le concentrazioni erano parte di una vasta formazione gassosa. Questa entità si estende da un’area vicina al centro della galassia verso l’esterno e mette appunto in collegamento due dei bracci che conferiscono alla Via Lattea il suo aspetto caratteristico.

Ricerche precedenti, effettuate su altre galassie, hanno messo in rilievo che esistono delle formazioni analoghe – definite ‘piume’ – che consistono in lunghi filamenti gassosi con delle punte e che, osservati dalla Terra, ricordano appunto delle piume.

Questo tipo di oggetto celeste, mai individuato prima d’ora nella Via Lattea, rappresenta quindi un elemento inedito: si tratta di una delle formazioni più vaste ed intriganti ed è stata ribattezzata ‘Gangotri’, dal nome di uno dei più importanti ghiacciai dell’Himalaya (in India, la Via Lattea è chiamata Akasha Ganga).

Il filamento si sviluppa almeno per 2 kiloparsec (multiplo del parsec, unità di misura astronomica pari a 3,26 anni luce) e presenta una struttura simile a un’onda sinusoidale; il gruppo di lavoro ha stimato che la sua massa equivalga a circa 9 milioni di Soli. Prima di questa nuova scoperta, i ‘nastri’ gassosi identificati nella Via Lattea non presentavano un andamento a zig-zag, ma erano allineati con i bracci a spirale.

Non è ancora chiaro quale fenomeno abbia conferito a Gangotri un aspetto ondeggiante, ma gli studiosi pensano che debba essere il frutto dell’azione di una qualche forza. Secondo gli autori del saggio, la scoperta schiude nuove prospettive di ricerca: il team conta di proseguire lo studio sui gas della Via Lattea, centrandosi maggiormente su strutture come Gangotri.

In alto: la Via lattea in un’immagine Nasa (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/R. Hurt – Ssc/Caltech)