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Marte, il ‘greatest hits’ di Perseverance

Sibili, scricchiolii, ticchettii e rombi riuniti in una ‘compilation’ cosmica: sono queste le categorie di suoni registrate su Marte da Perseverance, il rover della Nasa giunto sul pianeta lo scorso 18 febbraio.

Il veicolo, infatti, è dotato di due microfoni e in otto mesi di attività esplorativa ha realizzato circa cinque ore di registrazioni, collezionando una serie di ‘accordi’ che non avrebbero sfigurato ne L’Arte dei Rumori, il manifesto futurista del 1913 dedicato a nuovi approcci musicali. I microfoni sono installati, rispettivamente, sul telaio e sull’asta di Perseverance; il secondo costituisce un importante complemento dello strumento laser SuperCam.

Le ‘armonie’ raccolte dal rover, impegnato a cercare antiche tracce di vita, sono quattro: il cigolio metallico prodotto dalle sue ruote, il ticchettio del laser che colpisce le rocce, il rombo cupo del quarto volo dell’elicottero Ingenuity e il vento che spira sulle lande desolate del Pianeta Rosso. L’esame dei suoni ha una duplice funzione: migliorare la conoscenza dell’atmosfera marziana e tenere sotto controllo lo stato di salute del veicolo.

Il microfono di SuperCam, data la sua posizione, è particolarmente adatto a cogliere i cambiamenti nell’atmosfera, anche quelli appena percettibili e definiti dagli studiosi ‘micro-turbolenze’. I dati acustici completano quelli raccolti da Meda (Mars Environmental Dynamics Analyzer), una suite di strumenti meteorologici dotata anche di sensori per il vento.

Le registrazioni, inoltre, hanno consentito di analizzare la propagazione delle onde sonore su Marte: la sua atmosfera è molto meno densa di quella della Terra e il team della missione era consapevole che alcune frequenze (soprattutto quelle più acute) sarebbero state difficili da sentire. Gli studiosi sono rimasti molto sorpresi quando hanno verificato l’esito della registrazione svolta durante il quarto volo di Ingenuity (30 aprile 2021): il microfono è stato in grado di rilevare il rumore prodotto dai rotori del velivolo. I dati raccolti in questa circostanza sono stati di grande rilievo perché hanno permesso una migliore definizione dei modelli relativi alla propagazione del suono.

Il microfono posto sul telaio di Perseverance non è di minore importanza: grazie a questi dati, riguardanti soprattutto il suo cammino, i tecnici possono monitorare le condizioni del rover e capire se è tutto a posto o se ha necessità di un ‘tagliando’.

La dimensione sonora, quindi, può dare un valore aggiunto alle attività di ricerca di Perseverance, consentendo di indagare l’ambiente di Marte da un punto di vista inedito.

I suoni di Marte possono essere ascoltati qui.

In alto: la posizione dei microfoni di Perseverance (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech)

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.