Avete mai attraversato una stanza degli specchi? Dopo pochi secondi è quasi impossibile distinguere gli oggetti originali da quelli riflessi. In una situazione molto simile si è trovato un team di astronomi guidato dall’Università delle Hawaii, che è rimasto intrappolato in una specie di labirinto cosmico popolato da due oggetti celesti che apparivano sorprendentemente identici. Per poi scoprire, dopo anni di osservazioni e calcoli, che si trattava in realtà di un’unica galassia riflessa.

A svelare il mistero è stato un veterano dell’esplorazione spaziale, il telescopio della Nasa Hubble. Grazie ai dati di Hubble gli scienziati sono riusciti a capire che la responsabile di questa insolita illusione ottica era una galassia molto distante, situata a più di 11 miliardi di anni luce da noi.

Davanti a lei, a circa 7 miliardi di anni luce di distanza, si trovava un ammasso di galassie che stava letteralmente deformando lo spazio intorno a sé, illuminando, allungando e infine raddoppiando l’immagine della galassia più lontana.

Questo fenomeno, chiamato lente gravitazionale, è noto da tempo agli astronomi. È anzi uno dei principali metodi utilizzati in cosmologia per scovare corpi celesti distanti. Ma in questo caso la particolare posizione dei due oggetti e il loro allineamento preciso rispetto al nostro punto di osservazione producevano di fatto due copie ingrandite della stessa immagine. Soltanto l’occhio esperto di Hubble è riuscito a distinguere per la prima volta la galassia distante e il cluster in primo piano, smascherando questo gioco degli specchi galattico.