Il complesso di lancio per Ariane 6 è pronto. Allo spazioporto europeo in Guyana francese, conclusa l’inaugurazione, si procede con i test combinati tra veicolo e base di lancio in attesa del primo volo.

Progettata per ottimizzare le prestazioni del sistema di lancio e il flusso di lavoro delle operazioni, la base è composta da una piattaforma di lancio con due condotti di scarico, il  portale mobile e l’edificio di montaggio del veicolo di lancio. La rampa di lancio è profonda 28,5 metri e larga 200 metri. La sua struttura di base è una gettata in calcestruzzo e ha un volume di 67 piscine olimpioniche. Al centro c’è la tavola di lancio che pesa 700 tonnellate ed è alta 4 metri, lunga 20 metri e larga 18 metri.

L’integrazione tra Ariane 6 e il complesso di lancio avverrà grazie a un portale alto 90 metri e largo 50 che pesa 8200 tonnellate, mille tonnellate in più della Torre Eiffel.

Gli ingegneri potranno accedere ai livelli del veicolo e posizionare verticalmente il nucleo centrale di Ariane 6 direttamente sul tavolo di lancio, aggiungere due o quattro booster a seconda della configurazione di lancio e integrare la carenatura che ospita il carico utile.

Il nucleo di Ariane 6 e gli stadi superiori saranno integrati orizzontalmente all’interno dell’edificio di assemblaggio, che dista 1 chilometro dalla zona di lancio, è alto 20 metri, lungo 112 metri e largo 41 metri.

L’integrazione orizzontale offre un livello più elevato di flessibilità e consente un accesso più semplice all’intero razzo. Questo riduce il tempo d’integrazione con impatti sulla campagna di lancio che potrà durare settimane invece che mesi.

E’ stato progettato un sistema a diluvio d’acqua che proteggerà Ariane 6 e le installazioni a terra dall’energia acustica creata al decollo. La disconnessione dei sistemi fluidi per Ariane 6 sulla rampa di lancio, già messa alla prova in Francia, è ora in fase di test sulla rampa di lancio. Un modello di nucleo centrale è stato utilizzato per testare l’attrezzatura di terra e fare pratica con le manovre coinvolte in una campagna di lancio.

Il suo design beneficia delle lezioni apprese nella costruzione e nel funzionamento dei complessi di lancio Ariane, Vega e Soyuz esistenti nello spazioporto. Il contratto Esa assegnato al Cnes ha un valore di 600 milioni di euro ed è stato firmato nel 2015.

Presso lo spazioporto europeo in Guyana francese, oltre il complesso di lancio di Ariane 6 sono presenti quelli per il lanciatore  Vega, nato in Italia e fatto proprio dall’Esa, e per la Soyuz russa.

La porta europea per lo spazio in Guyana francese, Sud America, si trova a 500 km a nord dell’equatore. Questo garantisce un accesso allo spazio indipendente, affidabile e con prestazioni extra per i razzi, grazie all’”effetto fionda” dovuto alla velocità di rotazione della Terra.

Con una superficie di 690 km2 lo spazioporto raggiungerà il 90% di fonti da energia rinnovabile entro la fine del 2025. La giungla che lo circonda e le isole vicine sono protette per la rara biodiversità della fauna selvatica. Nell’area lavorano 1700 dipendenti e sono presenti circa 42 aziende.

Il primo volo di Ariane 6 è previsto per il secondo trimestre del 2022.

 

In apertura: Crediti ESA