Obiettivo raggiunto per Perseverance: la riuscita del prelievo di un campione roccioso dal suolo di Marte, effettuato lo scorso 1° settembre, è stata confermata. Il materiale proviene da un masso chiamato ‘Rochette’, appartenente ad una catena lunga 900 metri.

La prova tanto attesa, dopo un primo tentativo andato a vuoto ad agosto, è arrivata ieri; il team della missione, di cui fa parte anche una ricercatrice italiana (Teresa Fornaro dell’Istituto Nazionale di Astrofisica-sede di Firenze), ha potuto tirare un sospiro di sollievo.

Una serie di foto, scattate nel giorno del prelievo, aveva già fatto ben sperare il gruppo di lavoro: nelle immagini, infatti, faceva bella mostra di sé un campione roccioso intatto all’interno del contenitore di raccolta ed era anche evidente il foro del carotaggio sulla superficie di Rochette. Dopo ulteriori controlli, all’alba di oggi, Perseverance ha ricevuto i comandi per completare le procedure, trasferendo il campione in un contenitore ermetico realizzato in titanio.

La parte del leone, in tutta questa attività, è stata svolta dallo strumento Scs (Sampling and Catching System); situato all’estremità del braccio robotico del rover, Scs è costituito da oltre 3mila pezzi e vanta il primato di essere il meccanismo più complesso mai inviato nello spazio. L’apparecchiatura impiega un trapano a percussione rotante e un dispositivo di carotaggio in grado di estrarre campioni leggermente più spessi di una matita. Scs ha lavorato in sinergia con la fotocamera Mastcam-Z, che ha realizzato le foto necessarie per documentarne l’attività.

Dopo questo importante traguardo, altri obiettivi attendono Perseverance, arrivato su Marte il 18 febbraio 2021. Il rover, infatti, sarà impegnato in ulteriori esplorazioni del cratere Jezero per proseguire la sua attività scientifica focalizzata sull’astrobiologia. Il veicolo si concentrerà soprattutto sugli affioramenti rocciosi e sulle pietre della cresta ‘Artuby’; questa fase di studio terminerà quando il veicolo tornerà nel punto in cui è atterrato. Il team della missione prevede che Perseverance possa percorrere fino ad un massimo di 5 chilometri e prelevare altri campioni, riempiendo sino a 8 contenitori sui 43 di cui dispone.

Dopo aver concluso questo compito, il rover darà il via ad una nuova attività esplorativa, sempre nel cratere Jezero; oggetto della sua attenzione sarà il delta di un antico fiume, il cui corso incontrava un lago. La zona è ritenuta interessante perché potrebbe ospitare minerali argillosi.

In alto, il sito dove Perseverance ha prelevato il campione – in basso, il contenitore sigillato (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech)