Un proof of concept (POC) finalizzato a dimostrare che il set di dati della Dark Energy Camera (DECam) sia adatto per identificare gli asteroidi attivi è stato selezionato ottenendo tre anni di finanziamenti dal National Science Foundation Graduate Research Fellowship Program (GRFP) e dalla Nasa.

Lo studente di dottorato Colin Orion Chandler del Dipartimento di Astronomia e Scienze Planetarie della Northern Arizona University è l’ideatore del progetto Active Asteroids beneficiario del finanziamento.

Gli oggetti cosmici ricercati hanno orbite simili ad asteroidi, ma assomigliano più a comete, con caratteristiche visive come le code. La ricerca è impegnativa perché intercettare un asteroide attivo è un evento raro. Dal 1949 ne sono stati trovati meno di 30. Approssimativamente solo un asteroide su 10.000 è classificato come asteroide attivo.

Progettato per coinvolgere cittadini scienziati volontari, con Active Asteroids Chandler spera di quadruplicare il numero di asteroidi attivi conosciuti e incoraggiare lo studio di una popolazione ambigua di oggetti del sistema solare, la cui conoscenza è attualmente ostacolata a causa di una dimensione del campione molto piccola.

Il ritorno per la scienza e per l’ingegneria è di vasta portata e contribuirà a rispondere a domande ancora irrisolte come ad esempio, quanta acqua era giunta sulla Terra dopo che si è formata e da dove ha avuto origine.

Il contributo a chi progetta sistemi ingegneristici per la ricerca di vita e su dove si trovi acqua, prerequisito per la vita nel nostro linguaggio condiviso, sia nel nostro sistema solare che in altri sistemi stellari, potrà beneficiare dei risultati di questo studio per il volo spaziale, il quale ambisce a nuove fonti di carburante, aria e acqua più pratiche, economiche e rispettose dell’ambiente. Studiare la chimica spaziale degli asteroidi per poterne estrarre componenti riutilizzabili è il motore delle nuove missioni spaziali di restituzione dei campioni.

La fase beta del progetto, cioè quella che ha preceduto la messa a punto del POC – il modo in cui dimostri che un progetto ha gambe su cui reggere -, è durata anni e ha coinvolto oltre 200 volontari, che hanno completato 4.798 classificazioni di 295 oggetti. Queste scoperte hanno portato a tre pubblicazioni su riviste scientifiche mentre è in corso una nuova pubblicazione. Tra gli oggetti cosmici osservati durante la fase beta, uno è stato notato dal team grazie a un’insolita “sbavatura” che continuava a comparire attorno a un particolare oggetto. Si tratta di un centauro, un corpo ghiacciato con un’orbita tra Giove e Nettuno. Il team ha effettuato osservazioni di follow-up con altri telescopi e ha scoperto che l’oggetto era attivo, rientrando così tra i soli 20 centauri attivi scoperti dal 1929 a oggi. I risultati della scoperta sono stati pubblicati in Astrophysical Journal Letters.

Active Asteroids  si propone di osservare 5.000 gradi quadrati del cielo nell’emisfero australe, il che significa che ci sono più di 10 milioni di immagini di asteroidi da classificare. La durata del progetto, anche fino a 12 mesi, dipende dal reclutamento di volontari. Non è necessaria alcuna precedente esperienza di astronomia e la formazione è fornita tramite Zooniverse. Pronti a dare una mano? Niente di più facile, basta consultare il sito del progetto per partecipare.

In apertura attività cometaria scoperta su un centauro lontano. Crediti: Chandler, Colin Orion, Jay K. Kueny, Chadwick A. Trujillo, David E. Trilling e William J. Oldroyd