50 anni fa entrava nel vivo la missione Apollo 15 della NASA, quarta missione a portare l’uomo sulla superficie lunare che segnò importanti primati. Era il 26 luglio del 1971 quando il vettore Saturn V partì con soli 187 millisecondi di ritardo dal Kennedy Space Center. Sul modulo di comando Endeavour guidato da Alfred Worden c’erano anche il comandante David Scott e il pilota del modulo lunare James Irwin.

Furono questi due astronauti ad allunare il 30 luglio, con il modulo Falcon sceso nella zona di Rima Hadley. Nei 3 giorni successivi Scott e Irwin effettuarono le 3 attività extraveicolari previste: un totale di 18 ore e 37 minuti, registrando così la più lunga esplorazione sulla superficie lunare in una singola missione.

Numerose le attività di rilievo. A partire dal debutto del Rover Lunare, primo veicolo fuoristrada guidato da un umano al di fuori della Terra. Elettrico e in grado di muoversi con bassa gravità, il Rover Lunare di 200 chilogrammi permise ai due astronauti di percorrere la massima distanza registrata sulla Luna: circa 28 chilometri nella regione degli Appennini, durante i quali raccolsero 77 kg di rocce, tra cui anche il meteorite lunare Hadley Rille, per indagini geologiche.

Celebre rimase l’esperimento con un martello e una piuma eseguito dal capitano Scott con cui dimostrò la teoria sul moto dei gravi di Galileo Galilei. Lo scienziato italiano, 450 anni prima, aveva teorizzato che tutti i corpi nel vuoto, cioè non soggetti alla resistenza dell’aria, pur di massa diversa cadono, attratti dalla gravità, con accelerazione uniforme. L’ambiente lunare risultò perfetto per dimostrare la teoria di Galileo.

Prima del rientro a Terra venne rilasciato in orbita il primo satellite lunare, il PFS-1, lanciato dal modulo di servizio per studiare le particelle nello spazio attorno alla Luna. Altro primato fu la prima attività extraveicolare di un astronauta nello spazio profondo, a 380.000 chilometri dalla terra. Fu quella di Alfred Worden che dopo tre giorni di solitarie orbite intorno alla Luna in attesa di recuperare i suoi compagni, ebbe il compito di andare a prendere le cassette per video registrazioni collocate sulla parte esterna del modulo così da assicurarle da possibili danni nella infuocata fase di rientro.
La missione si concluse il 7 agosto 1971 nelle acque dell’oceano Pacifico.

 

Crediti immagine in evidenza: Erik van Meijgaarden