LAsteroid Day è celebrato ogni anno il 30 giugno per ricordare l’evento di Tunguska del 1908, quando nel cielo siberiano si disintegrò un corpo celeste di probabile natura asteroidale.

L’edizione 2021 arriva in un momento importante per la cittadinanza europea e il suo rapporto con il cosmo, con dirette conseguenze anche sulla protezione dagli asteoridi: dopo l’ufficializzazione dell’EUSPA come l’Agenzia dell’Unione Europea per il programma spaziale, a metà giugno è stato firmato un importante accordo che salda e definisce le relazioni tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Unione Europea, per il tramite della nuova EUSPA. Una collaborazione significativa, vista l’apparizione nei programmi dell’Unione Europea della voce SSA – acronimo di Space Situational Awareness – che si prefigge la protezione dei cittadini e delle infrastrutture dai rischi provenienti dallo spazio.

I NEO (Near-Earth Objects), asteroidi e comete che si trovano in vicinanza del nostro pianeta e potenzialmente pericolosi, rappresentano una componente significativa del programma SSA.

L’accordo tra ESA e UE prevede di sostenere e integrare le iniziative ESA già in essere dedicate sia al rischio asteroidale che a quello dovuto all’attività solare con un finanziamento di 9,5 milioni di euro per il periodo 2021-2027.

Una cifra che va ad affiancarsi ai 19 milioni euro stanziati per le stesse tematiche nell’ambito di Horizon Europe, l’Ottavo Programma Quadro di Ricerca ed Innovazione della Commissione Europea sempre per il periodo 2021-2027.

L’entrata a pieno titolo della tematica NEO nei programmi UE è però l’indicatore di un mutamento radicale, legato solo in parte all’aumento dei fondi. L’osservazione e il monitoraggio degli asteroidi pericolosi, insieme allo sviluppo di tecnologie e di missioni per la deflessione di un oggetto in rotta di collisione, non si limitano più ad essere attività di ricerca spaziale, bensì aspirano a diventare un vero e proprio servizio che le istituzioni europee mettono in atto per la protezione del cittadino e per la difesa delle infrastrutture sensibili degli stati membri, con le relative implicazioni organizzative e di costi.

«L’inserimento del tema Near-Earth Objects nei programmi UE – commenta Ettore Perozzi, dell’Unità Indirizzo Strategico dell’Agenzia Spaziale Italiana – rappresenta la risoluzione di un’ambiguità di tipo tecnico e gestionale protrattasi per anni a livello europeo. All’ESA vengono oggi riconosciute le competenze tecniche necessarie per portare avanti una tematica così importante, mentre l’Unione Europea ne assume il ruolo di promotore e garante al massimo livello istituzionale.»