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Prezzi alle stelle sulla Iss, la Nasa aggiorna i listini

Che quello dello spazio commerciale sia un business in forte ascesa lo dimostrano i tanti player che quasi quotidianamente vi si affacciano con nuove proposte e progetti tra i più disparati.

Un dato su cui sembra aver riflettuto anche la Nasa, che ha annunciato, a decorrenza immediata, un forte rincaro sui costi a carico dagli utenti commerciali per il trasporto di risorse per e dalla Stazione spaziale. Una mossa a sorpresa che ha spiazzato molte compagnie.

La notizia è apparsa in una breve nota pubblicata il 25 febbraio scorso sul sito web dell’agenzia, in cui la stessa Nasa annuncia di aver aggiornato la politica dei prezzi del mercato commerciale, pubblicata per la prima volta nel giugno 2019, come parte di una nuova strategia di commercializzazione dell’orbita terrestre bassa.

L’Agenzia spiega che l’aggiornamento del listino, pubblicato qui, ha come obiettivo quello di capitalizzare l’effettivo valore delle risorse messe a disposizione dalla Nasa. La decisione, si legge, si è basata su «discussioni con le parti interessate, sull’attuale crescita del mercato e sulla previsione che future entità commerciali saranno in grado di fornire servizi simili».

Stando alle nuove disposizioni, il costo per il trasporto di un chilogrammo fino alla stazione, noto come upmass, è passato da 3.000 a 20.000 dollari, mentre il downmass, cioè il costo per la discesa di un kg dalla Iss sale da 6.000 a 40.000 dollari. Per quanto riguarda l’affitto di un’ora uomo a bordo, si va dai 17.500 dollari di ieri ai 130.000 di oggi.

Dura la reazione di Jeffrey Manber, amministratore delegato di Nanoracks, che ha dichiarato a Spacenews: «La Nasa non ha fatto un buon lavoro nel comunicare con le parti interessate». Secondo il Ceo di Nanoracks, la società è stata costretta a sospendere le trattative con due potenziali clienti, trovatisi improvvisamente fuori budget a causa dell’aumento.

Questa operazione della Nasa potrebbe essere una risposta al rapporto cha ha accompagnato gli stanziamenti ricevuti per l’anno fiscale 2021 per la commercializzazione dell’orbita bassa (17 milioni di dollari ricevuti a fronte dei 150 milioni richiesti). Nel documento si chiede alla Nasa di fornire al Congresso i dati sui progetti selezionati, sui costi totali sostenuti dalla Nasa per la consegna e l’esecuzione degli stessi e quanto verrà rimborsato.

Il rapporto ha anche vietato all’Agenzia l’utilizzo di finanziamenti «per sovvenzionare il costo di qualsiasi progetto destinato principalmente a scopi di marketing, pubblicità o intrattenimento». Ciò è apparso in reazione alle critiche che la Nasa ha dovuto affrontare per alcune iniziative commerciali, come portare i cosmetici Estée Lauder sulla stazione per un servizio fotografico o la possibilità di girare un film con l’attore Tom Cruise a bordo della Iss.

Manber sostiene che la Nasa dovrebbe mettere a punto una politica diversificata dei prezzi, addebitando il prezzo pieno per tutta una serie attività di mercato e di intrattenimento, ma continuando a sovvenzionare quegli ambiti commerciali che hanno anche un valore educativo. «Credo che ci siano progetti commerciali che portano valore alla Stazione Spaziale Internazionale. E che mostrano la leadership americana», ha detto. «Ci sono molte sfumature in questa operazione che andrebbero discusse tra il Congresso e la Nasa. Spero che questo sia l’inizio di un dialogo su un supporto più maturo per la commercializzazione», ha aggiunto.

Il nuovo listino non riguarda al momento le missioni private di astronauti, i cui costi, ad oggi, sono di 22.500 dollari a persona al giorno per i rifornimenti e 11.250 dollari a persona al giorno per il supporto vitale.

Nella nota si legge che la Nasa sta valutando il valore e la quantità di risorse disponibili per le missioni umane commerciali ​​e prevede di aggiornare la politica dei prezzi nel prossimo futuro.

Axiom Space, che ha in programma una missione privata con quattro persone verso la stazione all’inizio del 2022, non si dice preoccupata per eventuali variazioni dei prezzi. «Axiom non ha mai fatto affidamento sulla Nasa per fornire tutti i servizi che aveva elencato, quindi questo nuovo sviluppo non ci ha influenzato», ha detto il portavoce dell’azienda Beau Holder.

Manuela Proietti: Giornalista, photo- e videographer. Dal 2009 coordina i progetti editoriali dell'Agenzia spaziale italiana. Ha lavorato per l'Agenzia Dire e scritto per La Stampa