Successo per il primo hot fire test sul motore che alimenterà i futuri lanciatori della Nasa per le missioni lunari. Dopo l’insuccesso, lo scorso 16 febbraio, del test dello Space Launch System, bloccato dopo meno di un minuto a causa dello spegnimento anticipato di uno dei motori, il 28 gennaio la Nasa ha messo alla prova una nuova serie di motori RS-25 che contribuiranno all’alimentazione del sistema di lancio.

In questo caso tutto è andato come previsto, e il motore si è acceso per 8 minuti e mezzo – più o meno il tempo che sarà necessario al reale liftoff dello Space Launch System. Il test di ieri, che si è svolto allo Stennis Space Center della Nasa in Mississippi, è stato il primo di una sequenza di 7 test simili programmati nelle prossime settimane. L’obiettivo è raccogliere dati per allargare la produzione di nuovi motori RS-25, che dovranno essere utilizzati per il primo volo di Sls verso la Luna e per le missioni successive.

E a proposito di Luna: lo stesso giorno del successo del test della Nasa, SpaceX è stata costretta a fare un passo indietro rispetto al collaudo della sua futura navetta lunare Starship. L’azienda di Elon Musk ha continuato a lavorare senza sosta alla sua linea di prototipi per il sistema di lancio riutilizzabile SpaceX studiato per portare esseri umani verso la Luna e oltre.

Dopo aver concluso con un successo quasi completo lo scorso dicembre il primo test ad alta quota del modello numero 8, il colosso di Musk si preparava al test SN9, un altro test ad alta quota dalla base SpaceX in Texas. Ma il lancio, già rinviato il 26 gennaio per maltempo, è stato definitivamente bloccato il 28 gennaio dalla Federal Aviation Administration (FAA) statunitense per questioni di sicurezza. “Con queste regole, l’umanità non andrà mai su Marte”, è stato lo sfogo su Twitter di Elon Musk. Ma al momento non sono noti i dettagli del blocco, né quando l’azienda sarà autorizzata a riprendere i test su Starship.