Sei galassie nell’Universo primordiale sono adagiate intorno a un buco nero supermassiccio con una massa stimata di un miliardo di volte quella del Sole, situato in una ragnatela cosmica formata da filamenti di materia ricca di gas. Lo ha scoperto un gruppo di astronomi dell’Osservatorio di Bologna dell’Inaf utilizzando i dati del Large Binocular Telescope, del Vlt dell’Eso e dell’Osservatorio Willam Keck.

E’ la prima volta che un cluster simile viene osservato in un’epoca così primitiva, quando l’Universo aveva meno di un miliardo di anni e la scoperta sarà utile per comprendere meglio i processi di formazione dei buchi neri supermassicci, in particolare la loro rapida crescita all’interno di strutture ricche di gas. La fitta ragnatela che avvolge il buco nero si estende fino ad oltre 300 volte le dimensioni della Via Lattea e la grande quantità di gas contenuta in essa ha permesso la crescita rapida del buco nero.

Secondo gli astronomi la materia oscura è l’ingrediente cruciale che ha permesso la formazione di strutture reticolari così estese. Quest’ultima ha probabilmente attirato enormi quantità di gas nell’Universo primordiale: insieme, il gas e la materia oscura invisibile formano le strutture che ‘nutrono’ le galassie e i buchi neri.

Gli scienziati ritengono che ci siano altre strutture simili nel cosmo, probabilmente troppo deboli per essere individuate. Non resta che attendere i telescopi di nuova generazione come l’Extremely Large Telescope  che permetterà una panoramica unica di tante strutture simili già presenti agli albori del cosmo.

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