La prima donna e il prossimo uomo atterreranno sulla Luna nel 2024, questo il piano della Nasa, che ha da poco condiviso un aggiornamento sul programma Artemis. 

«Torneremo sulla Luna per scoperte scientifiche, vantaggi economici e ispirazione per una nuova generazione di esploratori. Man mano creeremo una presenza sostenibile e daremo l’impulso a quei primi passi umani sul Pianeta Rosso» ha affermato il numero uno della Nasa, Jim Bridestine.

Sarà la missione Artemis III che, nel 2024, riporterà l’umanità sulla superficie lunare. La Nasa ha fatto sapere che lo Space launch system (Sls) e la navicella spaziale Orion sono vicini al loro primo test di lancio integrato. Artemis I sarà la prima missione, programmata per il 2021, senza equipaggio, che viaggerà verso l’orbita della Luna e testerà le prestazioni e le capacità di comunicazioni. Nel 2023 sarà la volta di Artemis II, con a bordo gli astronauti, che arriverà nell’orbita lunare.

A partire dal 2021, la Nasa ha previsto una serie di missioni robotiche che atterreranno sulla Luna per indagini scientifiche e dimostrazioni tecnologiche. 

E, finalmente, nel 2024 l’umanità tornerà sulla superficie lunare con Artemis III. La prima donna e il prossimo uomo atterreranno al polo sud lunare e muoveranno i loro primi passi. Sarà un viaggio di più di 386 mila chilometri fino all’orbita lunare a bordo di Orion, gli astronauti si trasferiranno poi sul sistema di atterraggio pronti per la spedizione sulla superficie della Luna.

Le moderne tute spaziali consentiranno maggiore flessibilità e movimento rispetto a quelle dei loro predecessori dell’Apollo. La missione durerà circa 7 giorni, durante i quali gli astronauti raccoglieranno campioni e condurranno una serie di esperimenti. Con un lander torneranno nell’orbita lunare, per risalire a bordo di Orion e fare rotta verso casa. 

I lavori del modulo abitabile e dell’avamposto logistico del Gateway, costruito con partner commerciali e internazionali, stanno procedendo velocemente, ma  non è ancora certo che Artemis III potrà attraccarvi, mentre è certo per le missioni Artemis IV e successive. L’avamposto lunare sarà il centro di comando e di controllo per le spedizioni sulla superficie, e man mano che verrà integrato con i nuovi moduli, diventerà una casa che potrà ospitare un numero maggiore di astronauti, potranno essere svolti esperimenti e potrà essere testato un soggiorno di più mesi che simuli il viaggio verso Marte.

Per migliorare le condizioni di vita degli astronauti nello spazio la Nasa ha ideato una nuova toilette spaziale Universal waste management system (Uwms), che sarà utilizzata per la prima volta sulla Stazione spaziale internazionale. Un’altra unità sarà poi installata a bordo di Orion per la missione Artemis II. La nuova toilette ha una struttura del 65% più piccola rispetto all’attuale a bordo della Iss e del 40% più leggera. Permetterà, inoltre, un maggior riciclo di urina, elemento molto importante nello spazio perché viene ritrasformata in acqua. Le nuove caratteristiche e il nuovo design rendono la toilette più agevole per pulizia e manutenzione. I sistemi di supporto vitale, come questo, occupano un ruolo fondamentale nel mantenere gli astronauti sani e al sicuro mentre vivono e lavorano nello spazio. 

Durante tutto il programma Artemis, grazie alle ultime tecnologie sia i robot che gli esseri umani cercheranno risorse lunari idonee per essere riconvertite in risorse utilizzabili come l’acqua e creeranno le basi per una presenza umana sostenibile sulla Luna.