Le antiche rocce stratificate di Venere possono dirci molto sul suo passato ‘vulcanico’.  Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che alcuni dei terreni più antichi presenti sul pianeta, noti come tessere, hanno una stratificazione che sembra coerente con un’attività vulcanica passata. 

Le tessere sono regioni di deformazione tettonica molto più elevata rispetto al paesaggio circostante. Esse comprendono circa il 7% della superficie del pianeta e sono risalenti a circa 750 milioni di anni.

Secondo gli esperti,  sono due le possibili spiegazioni circa la formazione delle tessere: esse potrebbero essere parti della crosta continentale oppure possono derivare dalle rocce vulcaniche.

Attraverso le immagini raccolte dalla missione Magellan della Nasa del 1989,  il team di ricerca ha osservato che su alcune tessere la stratificazione sembra non essere coerente con la teoria della crosta continentale. La crosta continentale è composta principalmente da granito, una roccia che si forma quando le placche tettoniche si muovono e l’acqua viene subdotta dalla superficie. Ma il granito non forma strati.

Una roccia stratificata, oltre all’attività vulcanica, potrebbe originarsi attraverso depositi sedimentari, come arenaria o calcare. Ma non esiste una sola area su Venere in cui questo tipo di rocce potrebbe formarsi. La superficie del pianeta è molto calda e la pressione è pari a quella che troveremmo a 900 metri di profondità sott’acqua. 

In base ai dati attualmente a disposizione, alcune porzioni di tessere sembrano essere costituite da strati di roccia vulcanica, simile a quella che si trova sulla Terra.

«La temperatura su Venere oggi è infernale, ma non sappiamo se è sempre stato cosi. Un tempo era come la Terra e forse ha subito catastrofiche eruzioni vulcaniche», commenta Paul Byrne, autore principale dello studio. «In questo momento non possiamo affermarlo con certezza, ma il fatto della stratificazione restringe le potenziali origini di questa roccia».

Lo studio, pubblicato su Geology, potrebbe fornire un nuovo tassello sulla storia geologica di Venere, proprio nel momento in cui il nostro vicino planetario è sotto i riflettori per la recente scoperta di possibili forme di vita nella sua atmosfera.