Hanno lasciato due scie sottili in un angolo del ritratto con cui Hubble ha immortalato Agc111977, una galassia nana situata a circa 15 milioni di anni luce dalla Terra, ma non sono sfuggiti allo sguardo indagatore di un gruppo di appassionati cittadini-scienziati: si tratta di due asteroidi, il cui passaggio è stato appunto rilevato dallo storico telescopio Nasa-Esa. Le tracce dei due ‘viaggiatori cosmici’ sono visibili in basso a destra, sotto forma di due tenui linee colorate che si incrociano davanti ad uno sfondo dove appaiono altre galassie, oltre a quella oggetto del ritratto.

L’immagine è il frutto di un collage di osservazioni effettuate da Hubble nel 2012 con il suo strumento Acs; sono stati usati due filtri differenti (606 nanometri-colore blu e 814 nanometri-colore rosso) ed è per questo motivo che le scie degli asteroidi si mostrano bicolori. A scoprire i due corpi celesti sono stati alcuni cittadini-scienziati, coinvolti in ‘Hubble Asteroid Hunter’, un progetto per il grande pubblico mirato alla ricerca di ‘intrusi’ nelle immagini di archivio del telescopio.

Il progetto è stato avviato nel 2019, in occasione dell’International Asteroid Day, un evento globale che si tiene ogni anno il 30 giugno, anniversario del cosiddetto ‘evento di Tunguska che si verificò il 30 giugno 1908. Hubble Asteroid Hunter è nato da una collaborazione tra l’Esa e Zooniverse, portale di citizen-science; in un anno di ‘caccia’, i 9mila volontari coinvolti da ogni parte del mondo sono riusciti ad individuare le scie di ben 1500 asteroidi, ovvero circa uno ogni 100 immagini. Inizialmente, il progetto era limitato ad una serie di foto per le quali già si ipotizzava la presenza della ‘firma’ di un asteroide, ma poi è stato ampliato dato il grande entusiasmo dei partecipanti che, oltre agli asteroidi, hanno identificato anche altri elementi (ad es., le scie di satelliti collocati su orbite più elevate rispetto a quella di Hubble).

La partecipazione al progetto è ulteriormente cresciuta negli ultimi tempi, a causa del periodo di quarantena dovuto al Covid-19 che ha costretto la maggior parte delle persone in casa: la caccia agli asteroidi è quindi giunta verso la conclusione, tanto che devono essere ispezionate solo le immagini nell’infrarosso.  A questo punto, gli studiosi sono al lavoro per capire se gli asteroidi scovati possano essere messi in relazione con quelli classificati nel database Mpc (Minor Planet Center).