STELLE E BUCHI NERI/Individuati, vicino al buco nero della nostra galassia, alcuni oggetti celesti che sembrano nubi di gas ma si comportano come stelle. La scoperta presentata al 232° meeting dell’American Astronomical Society

Valeria Guarnieri12 giugno 2018

Si trovano nel cuore della Via Lattea, nei pressi del buco nero supermassiccio che ivi risiede, e le loro caratteristiche – che richiamano sia le nubi di gas, sia le stelle – hanno destato molti interrogativi nella comunità scientifica. Si tratta degli ‘oggetti-G’(G-objects), recentemente tornati alla ribalta per uno studio presentato lo scorso 6 giugno a Denver, durante il 232° convegno dell’American Astronomical Society. La ricerca – “More Mystery Objects Detected Near Milky Way’s Supermassive Black Hole” – è stata condotta da un team internazionale di astronomi e coordinata dall’Università della California-Los Angeles (Ucla). Gli studiosi hanno utilizzato i dati raccolti negli ultimi 12 anni dall’Osservatorio Keck nelle Hawaii e, in particolare, hanno usato lo spettrografo dell’osservatorio per misurare le lunghezze d’onda delle strutture di gas e polveri presenti al centro della Via Lattea.

Dall’analisi dei dati, specie quelli relativi al movimento, i ricercatori ritengono che le realtà misteriose, ‘vicine di casa’ del buco nero, siano degli oggetti stellari polverosichiamati ‘oggetti-G’ e che questa scoperta possa contribuire a fare chiarezza sulla loro natura. Le prime entità di questo genere sono state scovate più di dieci anni fa sempre nei pressi del buco nero della Via Lattea: sono state classificate come G1 e G2 e sono state scoperte, rispettivamente, nel 2004 e nel 2012. In un primo momento, G1 e G2erano stati considerati come nubi di gas, ma questa ipotesi è stata ripensata quando gli astronomi si sono resi conto che i due oggetti erano riusciti a sopravvivere all’azione gravitazionale del buco nero.

Le analisi condotte sui nuovi oggetti scoperti – denominati G3, G4 e G5 – hanno portato gli studiosi a ritenere che si tratti di stelle ‘gonfie’ (bloated stars), ovvero stelle dalle dimensioni così ampie che la forza esercitata dal buco nero può sottrarre materiale dalle loro atmosfere mentre il loro nucleo conserva una massa sufficiente per rimanere intatto. Secondo gli astronomi, G3, G4 e G5, che si muovono a gran velocità e pericolosamente vicini al buco nero, hanno queste dimensioni extra large in seguito alla collisione di sistemi stellari binari provocata dall’azione del buco nero. Il team della ricerca proseguirà ad analizzare gli oggetti-Gper cercare di capire come possano evolversi queste entità e perché si trovino proprio in quella zona della Via Lattea.