CASSINI/I dati raccolti da Cassini prima del suo tuffo tra gli anelli di Saturno hanno permesso agli scienziati di ricostruire il suono prodotto dalle onde di plasma che si muovono tra il gigante ad anelli e la sua luna Encelado

Giulia Bonelli10 luglio 2018

È passato quasi un anno dal Grand Finale, l’ultimo spettacolare tuffo di Cassini che lo scorso 15 settembre si è inabissato tra gli anelli di Saturno. Rimasta in orbita intorno al gigante gassoso per oltre 13 anni, la sonda Nasa-Esa-Asi ha segnato così l’epilogo di una delle più famose e longeve missioni di esplorazione del nostro sistema planetario. E anche dopo la sua fine, Cassini non ha smesso di riservare sorprese: poco prima di schiantarsi contro l’atmosfera di Saturno, la sonda ha infatti collezionato una miniera d’oro di informazioni che documentano la sua discesa verso il pianeta.

Ora un nuovo studio coordinato dall’Università dell’Iowa negli Stati Uniti ha scoperto, analizzando gli ultimi dati di Cassini, una particolare ‘danza’ delle onde di plasma attorno al gigante ad anelli. Le osservazioni mostrano per la prima volta che queste onde si muovono armoniosamente lungo le linee del campo magnetico, passando da Saturno ai suoi anelli fino a raggiungere il satellite Encelado. I risultati, pubblicati su Geophysical Research Letters, paragonano queste linee di campo a una sorta di circuito elettrico che lega i due corpi celesti, creando un campo di energia che si muove avanti e indietro. Un flusso che Cassini è riuscito a catturare, e che noi oggi possiamo ascoltare: gli scienziati hanno infatti convertito la registrazione delle onde di plasma in un fruscio – esattamente secondo lo stesso principio che permette a una radio di trasformare onde elettromagnetiche in musica. In altre parole, Cassini ha rilevato le onde elettromagnetiche prodotte tra Saturno ed Encelado, un segnale che noi possiamo comprimere e amplificare: in questo caso, la registrazione è stata compressa da 16 minuti a 28,5 secondi.

“Encelado è come un piccolo generatore che viaggia attorno a Saturno – commenta AliSulaiman, prima firma dello studio – e sappiamo che è una continua fonte di energia. Ora abbiamo scoperto però che anche Saturno risponde, lanciando segnali sotto forma di onde di plasma che riconnettono il pianeta alla sua luna.” Un meccanismo affascinante, tanto più se si pensa che questa interazione tradotta in audio dà vita al suono dell’energia elettromagnetica nel cosmo.