Un team di astronomi guidato dall’Università di Genova ha rilevato metalli volatili nell’atmosfera di un gioviano caldo. I risultati su Nature

Giulia Bonelli15 agosto 2018

Esistono nell’universo mondi che assomigliano a Giove, ma che abitano fuori dal Sistema solare e al contrario del nostro gigante gassoso orbitano vicinissimi alla loro stella madre. Gli astronomi li hanno chiamati Hot Jupiter, ‘gioviani caldi’, pianeti mediamente otto volte più prossimi alla superficie del loro astro rispetto alla distanza Mercurio-Sole: caratteristica che spiega la loro elevatissima temperatura, da cui appunto l’aggettivo ‘caldo’. L’anno scorso un team di scienziati americani ha scoperto il più caldo dei gioviani caldi, l’esopianeta Kelt-9b, in orbita attorno alla stella Kelt-9 nella costellazione del Cigno.

Ora una ricerca guidata dall’Università di Genova ha scoperto nuovi, fondamentali indizi per tracciare l’identikit di questo gioviano bollente. Lo studio, pubblicato oggi su Nature, individua per la prima volta la presenza di ferro e titanio sotto forma di vapore nell’atmosfera di Kelt-9b. La rilevazione di questi metalli pesanti è stata possibile proprio grazie all’elevatissima temperatura sulla superficie del pianeta, che arriva quasi a 4.000° C – la sua stella madre invece supera i 10.000° C, emettendo quindi quasi il doppio del calore del sole.

Gli astronomi hanno osservato Kelt-9b durante un transito, ovvero nel momento esatto in cui il pianeta passava davanti alla stella. Questo particolare assetto fa sì che una piccola frazione della luce stellare venga filtrata dall’atmosfera dell’esopianeta, il che permette di analizzarne la composizione chimica con uno spettrografo – in questo caso, lo strumento Harps-North, costruito a Ginevra e installato sul Telescopio Nazionale Galileo a La Palma. “A partire dalle previsioni teoriche e dai dati osservativi – racconta Jens Hoeijmakers, prima firma dello studio – è stato come seguire una mappa del tesoro. Abbiamo così trovato la firma di due metalli in forma gassosa, il ferro e il titanio.” Oltre a fornire nuovi indizi per comprendere la composizione di Kelt-9b, questa scoperta potrebbe gettare una nuova luce sui gioviani caldi, nonché aiutare a definire meglio una nuova classe planetaria: i bollenti ultra-hot Jupiter.