Le concentrazioni di metano – un gas serra con un potenziale di riscaldamento di 28 volte superiore rispetto a quello del biossido di carbonio – sono aumentate costantemente nell’atmosfera terrestre dal 2007. Le ipotesi sulle cause del fenomeno, sono numerose e una di esse riguarda l’aumento delle emissioni di metano dai tropici ma a causa della mancanza di data scientist regionali non è stato possibile validare questa teoria.

Ora, uno studio realizzato dall’Università di Edimburgo, condotto grazie ai dati del satellite giapponese per l’osservazione dei gas serra Gosat, ha esaminato l’area tropicale africana, precisamente la zona situata tra le latitudini 26 ° N e 26 ° S, alla ricerca di prove.

«Ci sono pochissimi studi che si sono concentrati in dettaglio sull’Africa, principalmente perché non ci sono molti dati sul metano atmosferico nella zona – afferma Mark Lunt – l’uso dei dati satellitari offre una prospettiva unica sul continente che altrimenti non sarebbe disponibile».

Alcuni studi effettuati in precedenza includevano le stime africane sulle emissioni di metano ricavate utilizzando modelli globali, realizzati con risoluzioni relativamente grossolane che hanno preso in considerazione i cambiamenti delle emissioni su scala continentale. Il team di Edimburgo ha focalizzato la propria attenzione esclusivamente sull’Africa sub-sahariana e ha creato un modello regionale con una risoluzione molto più elevata di quello globale. Questa differenza ha permesso ai ricercatori di concentrarsi sui cambiamenti nei singoli paesi, con un livello di precisione mai raggiunto finora.

I risultati indicano che circa un terzo dell’aumento globale del metano atmosferico osservato tra il 2010 e il 2016 ha origine nei tropici africani. La maggior parte di queste emissioni proveniva dall’Africa orientale, in particolare dalla regione del Sudd, una delle zone umide più vaste del Sudan meridionale.

«La nostra ricerca evidenzia l’importanza dell’Africa, e persino delle singole zone umide, in termini di contributi al bilancio globale del metano – continua Lunt – è importante notare però che i dati sono stati raccolti a partire dal 2010 e pertanto non è possibile dire nulla sui fattori che hanno determinato la crescita dei livelli di metano già dal 2007. Inoltre, non sappiamo ancora cosa abbia provocato l’aumento delle emissioni nell’Africa Orientale, sospettiamo che l’agricoltura o l’umidità della zona possano essere responsabili, ma abbiamo bisogno di altre prove per dimostrarlo».

I risultati della ricerca potrebbero comunque essere utilizzati per migliorare i modelli sulle emissioni nelle zone umide del pianeta, dove si potrebbero svolgere studi sul campo per identificare le cause di questi aumenti. Capire i processi che si celano dietro le emissioni di metano nell’atmosfera, è fondamentale per spiegare i cambiamenti climatici e per individuare gli strumenti migliori per ridurre l’impatto dell’inquinamento sulla Terra.