C’è un gran daffare in questi giorni nello spazio. Nelle ultime due settimane avvicendamenti di mezzi, rifornimenti e nuovi esperimenti si sono susseguiti a bordo della Iss abitata da quattro uomini e due donne che formano l’equipaggio della Expedition 61, guidata dall’astronauta italiano dell’Esa Luca Parmitano.

SpaceX Dragon in avvicinamento alla stazione spaziale (a sinistra) e dopo che è stata installata sul modulo Harmony (a destra) l’8 dicembre 2019.

Operazioni di monitoraggio e controllo per l’arrivo di rifornimenti per la sopravvivenza degli astronauti, per la raccolta dei rifiuti e per l’arrivo e la sistemazione di nuovi esperimenti scientifici.

Alla fine di novembre la navicella russa cargo Progress 73, una sorta di treno merci senza guidatore, si è sganciata carica di rifiuti dal PIRS,  detto anche DS-1 – luogo deputato all’attracco di mezzi sulla Iss dalla parte russa, dotato di una camera di compensazione per le passeggiate extra veicolari degli astronauti- per lasciare il posto alla nuova arrivata Progress 74 che ha attraccato alle 5:35 a.m. di ieri 9 dicembre.

Progress 74 aveva ricevuto l’ok per l’attracco domenica scorsa proprio mentre la nave cargo americana Dragon di Space X giungeva a destinazione catturata e agganciata dal braccio robotico Canadarm2 al modulo Harmony.

Nel carico a stelle e strisce, viveri ed materiale scientifico da scaricare e collocare, come l’esperimento italiano Xenogriss, i roditori da laboratorio e i sistemi ecografici per la misurazione della pressione dell’occhio e l’andamento dei fluidi in assenza di peso.

Anche l’esperimento giapponese che misura la densità ossea nello spazio ha preso posto nella Iss durante queste giornate frenetiche di arrivi e partenze.