Titano, luna di Saturno, è l’unico corpo planetario nel nostro Sistema Solare oltre alla Terra in cui è nota la presenza permanente di liquidi sulla superficie. Con i dati ottenuti dalla missione Nasa-Esa-Asi Cassini, è stata realizzata la prima mappa geologica globale del satellite (ne abbiamo parlato qui), grazie alla quale è stato possibile osservare che nonostante i diversi materiali, le temperature e campi di gravità, tra Terra e Titano molte caratteristiche superficiali sono simili e possono essere interpretate come prodotti degli stessi processi geologici.

Un nuovo studio, condotto dall’Università di Houston, ha esaminato i modelli climatici di Titano, riscontrando una variazione stagionale significativa nel suo bilancio energetico – ovvero la quantità di energia solare assorbita dal corpo celeste e l’energia termica che esso emette. I risultati della ricerca potrebbero aiutare gli scienziati a comprendere i cambiamenti climatici sulla Terra.

Ricerche passate hanno rilevato un piccolo squilibrio energetico sulla Terra che ha avuto effetti significativi sul riscaldamento globale, di cui tutti siamo a conoscenza. Il team di ricercatori sostiene che anche su Titano tali variazioni nel bilancio energetico possano provocare cambiamenti climatici importanti. Lo studio ha utilizzato i dati raccolti dalla missione Cassini tra il 2004 e il 2017 su Saturno e Titano, l’equivalente di circa mezzo anno terrestre. Tali dati hanno fornito la prima opportunità di esaminare sistematicamente le variazioni stagionali della luna ghiacciata di Saturno.

I risultati mostrano che sia l’energia termica emessa che l’energia solare assorbita sono diminuite nel corso dei 14 anni di osservazione, ma in modo diverso: le emissioni termiche sono diminuite di circa il 6,8% rispetto al calo dell’assorbimento dell’energia solare pari al 18;6 %. Questo ‘sbilanciamento’ nella diminuzione è legato alla distanza di Titano dal Sole durante la sua orbita.

Per quanto riguarda il nostro pianeta, lo studio suggerisce che la distanza tra il Sole e la Terra potrebbe giocare un ruolo chiave nelle variazioni energetiche. Ma bisognerà attendere nuovi studi per confrontare i bilanci energetici tra Terra e Titano, al fine di comprendere meglio i sistemi climatici di entrambi. La ricerca è stata pubblicata su Geophysical Research Letters.