L’osservatorio a raggi X Chandra della Nasa ha scovato il  quasar – un buco nero supermassiccio molto luminoso –  più nascosto e lontano mai osservato. Gli scienziati  del team internazionale autori della scoperta, pubblicata sull’ultimo numero di Astronomy & Astrophysics ritengono che esso possa essersi formato poco dopo il Big Bang e che sia stato oscurato da una densa nube di gas che avrebbe contribuito alla sua crescita. I primi dati di Chandra, hanno permesso di scoprire che il buco nero potrebbe corrispondere a Pso 167-13, un quasar già noto, o in alternativa  a un altro non ancora conosciuto e situato in una galassia limitrofa. Solitamente, i buchi neri crescono attirando la materia proveniente dal disco che li racchiude e questo processo, genera una grande quantità di radiazioni che contribuisce alla formazione del quasar.

«Crediamo che la maggior parte dei buchi neri agli albori del’Universo siano oscurati proprio come questo – commenta Roberto Gilli dell’Inaf di Bologna, tra gli autori dello studio – studiare un candidato del genere potrà aiutarci a scoprire i che modo i primi buchi neri riescono a crescere così velocemente, tanto da raggiungere masse milioni di volte superiori al Sole». Gli scienziati hanno utilizzato i dati di Chandra per osservare il quasar oggetto dello studio, scoperto alcuni anni fa dal telescopio Panstarss. Chandra ha rilevato solo tre emissioni di raggi X molto elevate provenienti dal quasar, ipotizzando che esso potesse essere oscurato. La presenza di una densa nube di gas infatti, permetterebbe di rilevare solo i raggi X altamente energetici.

Una seconda ipotesi, prevede la presenza di una galassia vicina a quella in cui si trova il quasar, già rilevata dal telescopio Alma dell’Eso e da Hubble. Data la vicinanza delle due galassie e l’emissione debole di raggi X, non è stato ancora possibile stabilire con certezza se il buco nero oscurato provenga da Pso 167-13 o da un altro quasar limitrofo. Non sappiamo ancora quale delle due ipotesi sia vera, ma in entrambi casi quello che è certo è che il quasar è senza dubbio il più distante e ben nascosto mai osservato dall’uomo. «Contiamo di scoprire  la verità su questo quasar – commenta Franz Bauer della Pontificia Universidad del Cile – presto saremo in grado di fornire un identikit più preciso dell’oggetto e anche della su galassia vicina».