Orion ha completato con successo un’altra prova decisiva. Protagonista del test statico, durato 12 minuti, il sistema di propulsione della navetta, che ha simulato uno scenario di emergenza in cui il modulo di servizio di Orion ( European Service Module) doveva essere posto in un’orbita sicura dopo aver interrotto la missione. Il test ha valutato la situazione peggiore che il modulo potrà  affrontare in caso di gravi problemi tecnici che impedirebbero il normale avanzamento del lancio. La prova, è stata effettuata presso la White Sand Test Facility, in New Mexico con un sistema di qualificazione dei propulsori del modulo di servizio, dotato di otto propulsori ausiliari e sei dedicati al controllo della reazione.

La costruzione dei moduli di servizio di Orion, che fornirà agli astronauti energia, acqua ed elettricità, è stata affidata ad Esa e al suo principal contractor, Airbus Defence Space. L’Italia attraverso Thales Alenia Space, ha rivestito un ruolo importante nella costruzione del modulo con la realizzazione della sua struttura, ultimata negli stabilimenti di Torino. Lo scorso 18 luglio, l’agenzia spaziale europea, ha dichiarato di aver concluso un accordo con la Nasa per la fornitura di un terzo modulo e il contratto prevede per il momento il via libera ai primi acquisti.

Il test al sistema di propulsione segue quello del due luglio, l’Ascent Abort 2, che ha portato la capsula a circa 10 chilometri di altezza per poi dare il via a una sequenza di interruzione che ha portato Orion al distacco dal razzo. Orion fa parte dello Space Launch System, il razzo che avrà il compito di riportare l’uomo in orbita lunare con il Lunar Gateway e poi sulla sua superficie, con il programma Artemis. La prima missione di Artemis è prevista per il 2021, un volo propedeutico per testare i sistemi di Sls e di Orion. Se tutto andrà per il meglio, si procederà con Artemis-2  con astronauti a bordo che prevede un sorvolo della Luna, nel 2023. Il 2024 sarà l’anno decisivo per il programma con Artemis-3,   che prevede l’atterraggio di due astronauti, un uomo e una donna (la prima a mettere piede sulla Luna) al polo sud lunare, una missione propedeutica alla costruzione di un avamposto umano a lungo termine sul nostro satellite.