Un’esposizione prolungata alle radiazioni cosmiche potrebbe provocare danni al cervello. Non è la prima volta che si parla di questa correlazione e dei possibili effetti dello spazio profondo sulla salute degli astronauti.

A confermarlo ora è un nuovo studio pubblicato su eNeuro, che ha riprodotto in laboratorio le condizioni che potrebbero verificarsi durante una missione di lunga durata. Secondo il team di ricerca, coordinato dall’Università della California, le radiazioni presenti nello spazio profondo influenzano il sistema nervoso.

I ricercatori hanno esposto alcuni topi di laboratorio a radiazioni croniche a basse dosi – simili a quelle che si trovano nel deep space –  per sei mesi. I primi risultati mostrano alterazioni neuronali e comportamentali, con danneggiamento delle capacità di apprendimento, perdita di memoria e ansia. In particolare, gli scienziati hanno scoperto che l’esposizione alle radiazioni aveva compromesso la segnalazione cellulare nell’ippocampo e nella corteccia prefrontale, regioni fondamentali appunto per la memoria e l’apprendimento. Inoltre si è registrato un aumento dei comportamenti d’ansia, dovuti probabilmente al fatto che le radiazioni hanno un impatto anche sull’amigdala.

Durante una missione nello spazio profondo, concludono i ricercatori, circa uno su cinque astronauti sperimenterebbero manifestazioni simili all’ansia e uno su tre potrebbe soffrire di determinati livelli di compromissione della memoria. Anche la capacità di prendere decisioni potrebbe essere messa a rischio.

Questi risultati, così come quelli di altri studi simili, evidenziano la necessità di sviluppare nuove misure di sicurezza per proteggere il cervello dalle radiazioni durante le future missioni nello spazio profondo e verso Marte.