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CubeSat, ecco la propulsione al vapore acqueo

I motori dei microsatelliti sono stati caricati con una piccola quantità d’acqua per testarne prestazioni in un ambiente che riproduce il vuoto dello spazio

Fulvia Croci8 agosto 2017

Un nuovo tipo di sistema di micropropulsione per i CubeSats utilizza un design innovativo composto da piccoli ugelli che rilasciano getti di vapore acqueo da utilizzare durante gli spostamenti del satellite.

Il nuovo sistema, chiamato Film-Evaporation Mems Tunable Array o Femta thruster, è stato ideato da un gruppo di ricercatori della Purdue University e prevede l’utilizzo di mini tubi  – circa 10 micrometri di diametro – per sfruttare al meglio le proprietà dell’acqua nel vuoto dello spazio. L’attivazione di piccoli sensori per il riscaldamento dell’acqua situati alle estremità dei tubi crea vapore acqueo che fornisce la spinta propulsiva: una tecnologia simile a quella di una stampante a getto d’inchiostro.

I CubeSats sono costituiti da diverse unità ognuna delle quali misura 10 centimetri cubi. Durante la fase di sperimentazione i motori dei micro satelliti sono stati caricati con l’equivalente di un cucchiaino d’acqua e integrati in un CubeSat  per poi essere testati in un ambiente che riproduce le condizioni di vuoto. Il prototipo utilizzato pesa 2,8 chili e contiene un set di sensori per il monitoraggio delle prestazioni del sistema di propulsione, che permettono al satellite di ruotare utilizzando il vapore.

‘Si ritiene che l’acqua possa essere abbondante sulla luna di Marte, Phobos – afferma Alina Alexeenko, responsabile dello studio – che potrebbe diventare una grande stazione di rifornimento nello spazio. L’acqua inoltre, è anche un propellente pulito e il suo utilizzo riduce il rischio di contaminazione degli strumenti di bordo, sensibili ai getti di propellente emessi dai motori’.

I satelliti tradizionali hanno dimensioni notevoli e i loro costi di produzione sono piuttosto elevati, visto che richiedono un’elettronica specializzata in grado di affrontare le condizioni estreme dello spazio. I CubeSat al contrario, possono essere costruiti con materiali a basso costo, minimizzando in questo modo anche i costi relativi al lancio.

Fulvia Croci: Giornalista