Nasce oggi alla periferia sud-est di Roma, alle pendici dei Castelli romani, la ‘Silicon valley’ della ricerca in Italia. È il progetto Distretto dell’economia della scienza per una smart city sostenibile, una rete di centri di ricerca per una città intelligente, che «utilizzi la scienza come volano per il progresso sociale ed economico dei territori periferici disagiati».

Lo ha annunciato il viceministro per l’Istruzione, Università e Ricerca (Miur), Lorenzo Fioramonti, che ha tenuto a battesimo il progetto al Miur. Presenti l’assessore allo sviluppo economico della Regione Lazio, Gian Paolo Manzella e i rappresentanti degli enti di ricerca del territorio, tra cui l’Agenzia Spaziale Italiana con il suo Presidente Giorgio Saccoccia.

«È un progetto al quale lavoriamo sin dal mio insediamento al Miur», ha detto Fioramonti. «L’obiettivo è portare ricadute sul territorio, soprattutto su tre fronti: trasferimento tecnologico, turismo scientifico e indotto legato all’attività scientifica», ha chiarito. Il progetto promuoverà alcuni interventi, come lo sviluppo di infrastrutture digitali, progetti di mobilità sostenibile e di promozione del turismo congressuale.

«È paradossale, infatti – ha precisato Fioramonti – che un territorio come quello che racchiude il VI Municipio e parte del VII, dove si concentra la maggioranza degli enti pubblici di ricerca d’Italia, oltre a poli di eccellenza come l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e il campus di Tor Vergata, il più grande d’Europa, conviva col più alto tasso di dispersione scolastica e il minore numero di laureati della provincia di Roma. Oltre a una serie di indicatori socio-economici che individuano il territorio come ad alto rischio di degrado», ha aggiunto. Una delle grandi sfide di questo progetto è generare coesione sociale ed economica, promuovendo lo sviluppo della ricerca scientifica a livello territoriale. «Il nostro obiettivo – ha concluso Fioramonti – è che il progetto faccia da apripista e possa essere replicato in altre zone del Paese».