Il mondo della navigazione satellitare è in continua evoluzione, alla costante ricerca dell’innovazione. In questo scenario si posiziona al centro Galileo, il sistema europeo di posizionamento globale gestito dall’agenzia dell’Unione europea Gsa, che sta collezionando numeri di successo nonostante manchino due anni alla sua piena operatività.

Con i suoi 26 satelliti in orbita, Galileo è in grado di funzionare come e con l’omologo Gps statunitense e il sistema russo Glonass, ma con una precisione superiore.
Avviato dalla Commissione europea nel 2003 che ha incaricato l’ESA della sua realizzazione, Galileo non fornisce solo servizi di posizionamento e localizzazione accessibili gratuitamente ma della sua applicazione si beneficia in diversi settori specifici: dalla sicurezza marittima, aerea e ferroviaria al mondo bancario- finanziario, fino alle telecomunicazioni e all’agricoltura. Inoltre, la predisposizione a inviare e ricevere segnali criptati consente anche l’uso della rete per scopi militare.

Ad oggi  il mercato degli smartphone è quello che ha raggiunto i numeri più elevati, arrivando al miliardo di utenti compatibili con il sistema. A partire dal 2021, secondo una direttiva del nuovo regolamento della commissione europea, tutti gli smartphone in vendita sul territorio europeo dovranno supportare il sistema di posizionamento satellitare. Secondo le stime degli ultimi anni, nel 2017 l’82% dei dispositivi in commercio supportava il sistema e secondo le previsioni già dal prossimo anno arriveranno al 100%.