I problemi di viabilità terrestri arrivano anche nello spazio, dove non mancano i tamponamenti: uno di questi sarebbe avvenuto circa 3 miliardi di anni fa tra la Via Lattea (in alto) e Antlia 2, una galassia nana e oscura, lasciandosi dietro delle conseguenze. Infatti, la nostra galassia porterebbe ancora i segni del drammatico evento, individuati dagli astronomi nelle increspature che ne caratterizzano il bordo esterno. Lo scontro, che schiude nuovi scenari sulle galassie oscure, è al centro di una ricerca presentata ieri al 234° convegno dell’American Astronomical Society in corso a St. Louis (Missouri); lo studio, che ha avuto anche il supporto della Nasa, è stato coordinato dal Rochester Institute of Technology (Rit).

La scoperta di Antlia 2 è recente (novembre 2018): la galassia è stata individuata nella seconda release di dati (DR-2) raccolti dalla missione Gaia dell’Esa, ideata per realizzare una mappa tridimensionale della Via Lattea e lanciata nel 2013. La posizione attuale di Antlia 2 è particolarmente coincidente con quella di una galassia nana, dominata dalla materia oscura, che gli autori dello studio avevano teorizzato nel 2009 tramite un’analisi dinamica; gli astronomi, sempre con i dati di Gaia, hanno calcolato la traiettoria di Antlia 2 nel passato e ritengono che la galassia nana abbia avuto un impatto con la Via Lattea, il cui disco esterno ne avrebbe particolarmente risentito, sviluppando delle increspature.

I ricercatori hanno analizzato anche altre potenziali cause per giustificare queste pieghe, ma hanno concluso che lo scontro con Antlia 2 è l’ipotesi più probabile, dato che le altre galassie del ‘circondario’ della Via Lattea sono troppo lontane per produrre un effetto del genere (come le due Nubi di Magellano) oppure non hanno sufficiente forza mareale (come la galassia nana del Sagittario). Il team della ricerca conta sui futuri dati di Gaia per convalidare l’ipotesi dello scontro e utilizzare Antlia 2 come una sorta di laboratorio, sia per studiare le galassie oscure, sia per contribuire alla comprensione della natura della materia oscura.