Si muovono a tempo e sono piuttosto rare, ma non sono sfuggite allo sguardo indagatore di Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), il satellite ‘targato’ Nasa che va a caccia di esopianeti: sono un piccolo gruppo di stelle, classificate dagli astronomi come ‘roAp’, ovvero stelle di tipo Ap che presentano una rapida oscillazione (rapidly oscillating Ap).  Con la sigla Ap si indicano astri di classe A che hanno una particolare composizione chimica. La ‘famigliola’ è stata individuata da un gruppo internazionale di astronomi, coordinato dall’Istituto di Astrofisica e Scienze dello Spazio di Lisbona, intento ad analizzare i dati raccolti da Tess nel primo e nel secondo settore di osservazione. Le roAp (cinque in tutto) sono state scovate in un sottoinsieme di cinquemila stelle su trentaduemila scrutate dal satellite e sono contraddistinte da complesse sigle alfanumeriche, in cui è sempre presente l’acronimo Tic (Tess Input Catalog).

La scoperta, che si fonda sui principi dell’astrosismologia (la scienza che studia l’interno degli astri, misurandone le oscillazioni superficiali), è stata illustrata nell’articolo “Rotation and pulsation in Ap stars: first light results from Tess sectors 1 and 2”, di prossima pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society; il lavoro è al momento disponibile in pre-print sulla piattaforma arxiv.org. Tra le cinque roAp, una è particolarmente ‘ballerina’ e completa una pulsazione ogni 4,7 minuti; nella sua tipologia, è la stella che detiene il record della velocità. Altre due sue ‘colleghe’ presentano, rispettivamente, una temperatura più fredda di quanto previsto per una roAp e delle frequenze piuttosto elevate nelle pulsazioni. I dati di Tess, secondo gli studiosi, mostrano che le roAp sono meno dell’1% di tutti gli astri di tipo A; questa scoperta può offrire un importante contributo per migliorare le simulazioni relative all’evoluzione stellare, in quanto le roAp sono degli eccellenti banchi di prova per modellare i processi fisici sottesi alla suddivisione chimica degli elementi nelle stelle (diffusione atomica e levitazione radiativa).

Il gruppo di lavoro ha proseguito poi la sua indagine sui dati di Tess, analizzando altre ottanta stelle, note per avere delle peculiarità chimiche; tra di esse sono state trovate ventisette Ap variabili, di cui sono stati calcolati i periodi di rotazione in base ai cambiamenti nella luminosità. Inoltre, Tess, grazie ai suoi dati fotometrici di alta precisione, ha consentito di migliorare la conoscenza di altre sette roAp, note da precedenti osservazioni condotte da terra; per quattro di esse, gli astronomi hanno potuto determinare il limite dell’angolo di inclinazione stellare e dell’obliquità magnetica. La corretta modellazione di questi processi fisici, secondo gli studiosi, è tra gli obiettivi più complessi nella ricerca sull’evoluzione stellare: la scoperta delle nuove roAp e il miglioramento della conoscenza di quelle già note attestano il ruolo chiave di Tess nel puntare verso questo obiettivo.