È una coppia di esopianeti molto particolare, quella appena scoperta grazie ai potenti occhi del Very Large Telescope dell’Eso. Si tratta di due mondi di tipo gioviano che ruotano all’interno del disco di accrescimento che circonda una giovane stella.

“Questa è la prima rilevazione inequivocabile di un sistema formato da due pianeti che si trovano così vicini a un disco di accrescimento” commenta Julien Girard dello Space Telescope Science Institute a Baltimora, co-autore dello studio appena pubblicato su Nature Astronomy.

La stella ospite, nome in codice PDS 70, si trova a circa 370 anni luce dalla Terra e in termini astronomici è giovanissima: conta appena 6 milioni di anni luce. È leggermente più piccola del nostro Sole, e il disco di gas e polveri che la circonda presenta una specie di vuoto, che si estende tra circa 3 e 6 miliardi di chilometri.

Ed è proprio questa la “culla” dei due pianeti gioviani: PDS 70 b, il mondo più interno, si trova a circa 3.2 miliardi di chilometri dalla sua stella, mentre PDS 70 c, che è stato osservato per la prima volta da Girard e colleghi, si trova oltre il bordo esterno dello spazio vuoto del disco di accrescimento, a circa 5.3 miliardi di chilometri da PDS 70.

Il team di ricerca ha potuto immortalare PDS 70 c grazie allo spettrografo Muse installato su Vlt. “Abbiamo utilizzato una tecnica osservativa – spiega Sebastiaan Haffert dell’Osservatorio di Leiden e leader dello studio – che originariamente è stata sviluppata per studiare le galassie e gli ammassi di stelle ad alta risoluzione. Siamo stati molto sorpresi di trovare il secondo esopianeta grazie a questa tecnica.”

Ad oggi poco più di una dozzina di pianeti è stata immortalata per osservazione diretta, e non attraverso misurazioni indirette. Ma i due esopianeti gioviani costituiscono il secondo sistema multiplanetario a essere fotografato nella storia dell’astronomia (il primato va al sistema di 4 pianeti in orbita attorno alla stella HR 8799).

Nella fase di elaborazione dati gli astronomi sono riusciti a cancellare la luce proveniente dall’astro madre (nell’immagine in alto a sinistra, indicata da una stella bianca) e a rivelare così la presenza dei due esopiantei.  PDS 70 b (nel cerchio rosso in basso a sinistra) misura da 4 a 17 volte la massa di Giove, mentre PDS 70 c (in alto a destra) da 1 a 10 volte.

In futuro, il James Webb Space Telescope della Nasa potrebbe essere in grado di studiare questo e altri sistemi planetari scoprendo qualcosa di più sul misterioso ambiente che li circonda, come lo spazio vuoto nel disco di accrescimento dove hanno trovato casa i due esopianeti gioviani.