Gli europarlamentari italiani a confronto sul prossimo Programma Quadro di R&I. Il meeting si è tenuto a Bruxelles il 21 marzo

Redazione22 marzo 2018

Si è tenuto ieri, mercoledì 21 marzo 2018, presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, l’incontro “L’Italia e la ricerca europea – Gli europarlamentari italiani a confronto sul prossimo Programma Quadro di R&I”. L’incontro è stato organizzato dall’Apre, l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, in collaborazione con gli eurodeputati italiani della Commissione Itre e la Rappresentanza Italiana presso l’Unione Europea. Il dialogo è stato l’occasione per agevolare uno scambio di vedute – da una prospettiva italiana – sul futuro della ricerca e dell’innovazione europee e sui contenuti del Programma Quadro di R&I post-2020 (Fp9), in vista della proposta formale che la Commissione Europea presenterà a giugno – subito dopo la proposta sul Quadro Finanziario Pluriennale, il bilancio di lungo termine dell’Ue 2021-2027 – e del processo legislativo che ne seguirà.

L’incontro ha avuto altresì come spunto di riflessione il documento di posizione sul prossimo programma quadro che Apre ha pubblicato a febbraio (disponibile sul sito obiettivo.fp9.it), e che riflette il punto di vista della grande maggioranza degli stakeholders italiani attivi nella ricerca e nell’innovazione. All’evento hanno preso parte Alessandro Damiani, Presidente dell’Apre, Fabio Donato, consigliere R&I della Rappresentanza Italia presso l’Ue, e gli europarlamentari Patrizia Toia, Massimiliano Salini, Angelo Ciocca e Dario Tamburrano.

L’incontro ha messo in luce una convergenza significativa tra gli attori politici e istituzionali presenti, sui temi e sulle priorità del Programma Quadro di R&I post-2020, che si possono riassumere come segue:

– aumentare sostanzialmente la dotazione finanziaria, affinché l’Europa sia all’altezza delle sfide globali del prossimo decennio;

– assicurare un rinnovato ruolo centrale della ricerca industriale – che comprenda sia l’innovazione radicale che quella incrementale – e preservare strumenti di finanziamento specifici riservati alle PMI innovative;

– delineare le ‘missioni’ di ricerca e innovazione nell’atto legislativo e definirle attraverso un processo inclusivo e plurale;

– ridefinire il programma Spreading Excellence and Widening Participation su base regionale.