Cimentarsi con un libro sulla Luna, sulla sua conquista umana, nell’anno del cinquantenario del primo passo dell’uomo sul suo suolo, è impresa ardua non tanto per il racconto, ma per la necessaria creatività che bisogna metterci, per fornire un punto di vista diverso in un marasma di pubblicazioni. Il 2019, probabilmente, sarà ricordato come l’anno più prolifico, dal punto di vista letterario e non solo, per opere che abbiamo quale argomento il nostro satellite e, soprattutto, la sua conquista.

Probabilmente questo pensiero deve averlo fatto anche Patrizia Caraveo, astrofisica autrice del volume Conquistati dalla Luna, Storia di un’attrazione senza tempo, edito da Raffaello Cortina Editore per la collana Scienza e Idee curata da Giulio Giorello. Il suo volume ha, infatti, il pregio di raccontare la Luna da diversi punti di vista, scientifico, letterario, cinematografico, poetico. Non manca quindi la storia della sua conquista umana, anzi va al di là raccontando la storia della conquista dello spazio, non tralasciando le missioni sovietiche e i loro successi, perché una corsa è più appassionante se è a due. Il racconto, tale possiamo definirlo, non manca di elementi aneddotici che rendono la lettura più piacevole o interessante. C’è indubbiamente anche un richiamo alla capacità istrionica e divulgativa di Giovanni Bignami, il marito scomparso nel 2017, nel viaggio di Pulcinella come in quello di Jules Verne verso il nostro satellite. Che non manca di essere citato con una famosa copertina sul dibattito Luna-Marte. Un dibattito che oggi non è più come testimonia l’analisi dettagliata di quello che sarà la ri-conquista umana della Luna fata dall’autrice. Autrice che da noi interpellata non ha nascosta il piacere ricevuto nel rivivere, ristudiandola, un’era del pionerismo spaziale, dove il fallimento era parte integrante del successo che alla fine si sarebbe raggiunto