La Terra vista dallo spazio è protagonista a Milano in una settimana dedicata alle nuove tecnologie satellitari e al monitoraggio ambientale.
Al Museo della scienza di Milano ha preso il via la mostra Fragility and Beauty, esposizione a cura di Viviana Panaccia promossa dall’Agenzia spaziale europea in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana. La mostra pone l’accento sul tema dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile e le conseguenze sul futuro del pianeta. Protagonisti i satelliti diventati ormai strumenti insostituibili per la diagnosi di tali cambiamenti, che, giorno dopo giorno, continuano a inviare un grido di allarme sulla fragilità e vulnerabilità della Terra.

Il percorso espositivo, attraverso immagini e installazioni multimediali, consente al visitatore di “toccare con mano” gli aspetti più evidenti e meno conosciuti dei cambiamenti climatici: dal sovraffollamento e il suo impatto sull’ecosistema, allo stato delle calotte polari, i processi di scioglimento dei ghiacci e la situazione degli oceani, con uno sguardo al contributo che i satelliti possono fornire per raggiungere alcuni dei principali obbiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle nazioni unite per il 2030.

La mostra intende sottolineare la necessità di un cambio di rotta dei processi di sviluppo dell’uomo per una crescita sostenibile che soddisfi i suoi bisogni senza compromettere il futuro delle nuove generazioni.

Temi che hanno caratterizzato anche il Living Planet Symposium, a Milano dal 13 al 17 maggio si è verificato svolta infatti  la più grande conferenza mondiale organizzata da Esa in collaborazione con Asi che ha visto oltre 4mila scienziati tecnici e ricercatori discutere dello stato di salute del pianeta e delle sfide globali e mostrare come le missioni spaziali di osservazione della terra possano aiutarci nell’intraprendere queste sfide. Durante il convegno sono stati presentati i dati più aggiornati relativi al monitoraggio satellitare delle foreste, dell’innalzamento dei mari, del buco dell’ozono ottenuti grazie alle missioni come Prisma e CosmoSymed dell’Asi e le sentinelle europee di Copernicus.  La conferenza ha fatto il punto anche sulla space economy, in cui il made in Italy riveste un ruolo predominante. Tre nuove missioni di osservazione della terra sono in programma entro 2023: Biomass, che misurerà la biomassa delle foreste, Flex per la fotosintesi e EarthCare che osserverà i cambiamenti climatici attraverso la radiazione solare.