Fende lo spazio ad una velocità di oltre 4 milioni di chilometri orari e il suo sprint è tale che potrebbe coprire la distanza tra la Terra e la Luna in appena 6 minuti: la ‘campionessa’ in questione è Psr J0002+6216 (più semplicemente J0002), una pulsar scoperta nel 2017 nell’ambito di Einstein@home, un progetto che ha coinvolto oltre 500mila cittadini-scienziati nel processamento dei dati raccolti dal telescopio Fermi della Nasa. J0002 è stata sottoposta a successive osservazioni dagli astronomi che, con Fermi e i radiotelescopi Vla, hanno scoperto ulteriori dettagli. L’oggetto celeste, che si trova a 6500 anni luce dalla Terra nella costellazione di Cassiopea, è quanto rimane dopo l’esplosione di un astro massiccio: una stella di neutroni estremamente densa e impegnata in un movimento rotatorio.

J0002, che volteggia 8,7 volte al secondo emanando raggi gamma ad ogni piroetta, presenta anche una coda di emissioni radio che punta direttamente verso i resti in espansione di una supernova esplosa circa 10mila anni fa. Queste scoperte sono state presentate al 17° High Energy Astrophysics Division Meeting dell’American Astronomical Society, in corso in California, e saranno oggetto di uno studio che dovrebbe essere pubblicato su The Astrophysical Journal Letters. La pulsar si trova a circa 53 anni luce di distanza dal centro dei resti della supernova, classificati con il nome in codice Ctb 1, e il suo rapido movimento attraverso il gas interstellare provoca delle onde d’urto che danno origine alla coda. Questa struttura, che si estende per 13 anni luce, è costituita da energia magnetica e particelle accelerate, scoperte nella lunghezza di onde radio dagli strumenti del Vla.

Utilizzando una tecnica definita pulsar timing, il team della ricerca è stato in grado di valutare con quanta rapidità J0002 si stia muovendo e in quale direzione; in base ai risultati ottenuti, gli astronomi ritengono che la pulsar abbia assunto l’attuale velocità a causa dell’esplosione della supernova. J0002 sfreccia nello spazio con un ritmo 5 volte più intenso rispetto alla media delle altre pulsar e si muove più rapidamente del 99% delle sue ‘colleghe’ di cui è stato possibile misurare la velocità; probabilmente, finirà per fuggire dalla Via Lattea. Tuttavia, Il meccanismo che ha innescato questo sprint da primato non è ancora completamente chiaro e richiede ulteriori approfondimenti; il gruppo di lavoro ha già pianificato una nuova campagna di osservazioni su J0002, che vedrà impegnati l’osservatorio Chandra della Nasa e il radiotelescopio Vlba.