Occhi puntati sul continente della Terra posto all’estremo sud e ricoperto quasi completamente da una calotta glaciale: il sorvegliato speciale è l’Antartide, il cui stato di salute, messo a dura prova dalle impennate del cambiamento climatico, è tenuto sotto stretto controllo. Alle attività di monitoraggio condotte sia sul campo che dallo spazio con il satellite CryoSat-2 dell’Esa, si aggiunge ora un nuovo tassello, grazie alla strumentazione all’avanguardia di Sentinel-3A; si tratta di uno dei ‘guardiani’ del nostro pianeta, che fa parte della flotta di satelliti ideata nell’ambito del programma Copernicus della Commissione Europea.

Sentinel-3A, il cui compito principale è il monitoraggio di mari e oceani, si è rivelato una risorsa preziosa anche nell’osservazione dei ghiacci e può fornire un valido contributo al controllo della calotta antartica. Lo afferma uno studio recentemente pubblicato su The Cryosphere, rivista scientifica pubblicata dalla European Geosciences Union (articolo: “Sentinel-3 Delay-Doppler altimetry over Antarctica”). La ricerca è stata condotta di un gruppo di lavoro internazionale, coordinato dal Centre of Excellence in Environmental Data Science della Lancaster University. Dalla sua collocazione, a 815 chilometri dalla Terra, Sentinel-3A è stato in grado di misurare con una precisione inedita lo spessore della coltre glaciale, come hanno dimostrato i test condotti a Lake Vostok, un remoto sito di validazione situato nella parte orientale dell’Antartide. Infatti, gli studiosi hanno notato che il satellite ha ben tenuto sotto controllo le aree in cui la calotta si sta rapidamente assottigliando e quindi può raccogliere efficacemente il testimone dal suo ‘collega’ CryoSat-2, lanciato nel 2010 e ancora in attività, nonostante fosse stato progettato per una vita operativa di tre anni.

L’altimetro di Sentinel-3A, ideato per monitorare soprattutto gli oceani, ha dato un’ottima prova anche nel rilevare tracce di cambiamento glaciologico e può essere utilizzato proficuamente in attività di monitoraggio a lungo termine, integrando i dati raccolti da CryoSat-2 e durante le campagne condotte in loco; in particolare, si è rivelata vincente la Delay-Doppler Altimetry, la tecnica radar messa in atto da Sentinel-3A. L’elevato livello di accuratezza delle misurazioni effettuate dal satellite ha consentito, ad esempio, di valutare i minimi particolari della superficie glaciale, come i segni lasciati dai laghi subglaciali in attività sotto svariati chilometri di ghiaccio. Il gruppo di lavoro, che ha avuto anche il supporto del programma Seom (Scientific Exploitation of Operational Missions) dell’Esa, intende proseguire l’analisi dei dati di Sentinel-3A raccolti in 3 anni di attività per verificare la presenza di altre informazioni preziose per vigliare sulla situazione dell’Antartide.