Agenda fitta di impegni per InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) che dopo aver collocato i suoi strumenti principali sul suolo marziano, si è lanciato in un’altra attività: il monitoraggio 24 ore su 24 del meteo del Pianeta Rosso. Preposta a questo compito è la suite di sensori Apss (Auxiliary Payload Subsystem), che comprende dispositivi sviluppati dal Jpl della Nasa in collaborazione con l’Università della California-Los Angeles, la Cornell University e il Centro di Astrobiologia di Madrid. Grazie a questi strumenti, viene predisposto un report meteo su base giornaliera che può essere consultato da tutti, cliccando qui.

Questa pagina web, che farà la felicità dei meteorologi, è stata pensata per il grande pubblico con lo scopo di far sentire Marte più familiare. I dati che vengono proposti all’audience sono la temperatura, la velocità del vento e la pressione: ad esempio, lo scorso 17 febbraio – una tipica giornata invernale per la zona in cui si trova il lander della Nasa – la temperatura ha oscillato tra -17°C e -95°C e il vento ha raggiunto una velocità massima di 16,9 metri al secondo in direzione sud-ovest. Il sistema Apss registrerà i dati meteo ogni giorno per almeno due anni terrestri e permetterà al team della missione di avere un quadro più completo delle variazioni stagionali di Marte. I dati meteo, inoltre, saranno utilizzati dagli studiosi per individuare le interferenze che potrebbero disturbare le rilevazioni del sismometro Seis e del sensore Hp3; ambedue gli strumenti, infatti, sono sensibili alle oscillazioni della temperatura marziana. In particolare, la pressione dell’aria e i venti danno luogo a movimenti che potrebbero ingannare il sismometro.

Apss è costituito da un sensore per la pressione dell’aria (all’interno del lander) e due sensori per il vento e la temperatura, collocati sul deck in cima a due aste e chiamati Twins (Temperature and Wind for InSight). Sotto il bordo del deck si trova un magnetometro, destinato a misurare i cambiamenti nel campo magnetico che potrebbero dare fastidio a Seis. Il set di strumenti sarà utilizzato anche per tenere d’occhio i piccoli turbini chiamati ‘diavoli di sabbia’ (dust devil), che hanno lasciato delle striature sulla superficie di Marte; l’area dove ‘risiede’ InSight – l’Elysium Planitia – è caratterizzata infatti da questo fenomeno.