Hanno resistito per sei anni e mezzo in una delle zone più impervie nei dintorni del nostro pianeta, quella attraversata dalle particelle cariche nella magnetosfera che formano le fasce di Van Allen. Si tratta delle due omonime sonde Van Allen, missione Nasa lanciata nell’agosto 2012 che ha contribuito a svelare molti dei misteri che circondano queste regioni di spazio, probabilmente prodotte dalla collisione tra il vento solare e il campo magnetico terrestre.

Adesso ha avuto inizio il capitolo finale di questa grande impresa scientifica: ieri le due sonde hanno dato il via a una serie di manovre discendenti per abbassare il punto più basso delle loro orbite, chiamato perigeo, fino a poco più di 300 chilometri di distanza dal nostro pianeta. Questo preparerà le navicelle al re-ingresso finale in atmosfera, previsto nel giro di circa 15 anni.

Durante la loro discesa, le sonde Van Allen avranno ancora tempo per raccogliere dati sulle cinture elettricamente cariche che circondano la Terra, prima di esaurire il loro carburante e infrangersi contro l’atmosfera. Una soluzione, spiega la Nasa, che come in altri casi avrà il vantaggio di evitare l’accumulo di nuovi detriti spaziali al termine della missione.