La superficie della nostra stella è un ambiente tutt’altro che tranquillo. Tempeste, espulsioni di massa coronale, macchie, vento solare: tutti questi fenomeni turbolenti sono regolati dalla complessa attività magnetica del Sole, cha a sua volta dipende dal movimento del plasma. A partire dagli anni ’70, gli scienziati hanno iniziato a comprendere il funzionamento di questo magnetismo, misurando in particolare la diversa concentrazione di flusso magnetico ai poli opposti della nostra stella.

Ma ora un nuovo studio coordinato dalla Northumbria University di Newcastle afferma che le onde magnetiche solari in realtà si comportano in modo diverso rispetto a quanto pensassimo. La ricerca getta una nuova luce su un particolare tipo di radiazioni solari, le cosiddette onde di Alfvén, che giocano un ruolo cruciale nella trasmissione dell’energia della nostra stella. In passato si credeva che queste onde fossero originate direttamente sulla superficie solare, dove l’idrogeno raggiunge temperature di circa 6.000 gradi.

Il nuovo studio, pubblicato su Nature Astronomy, mostra invece che le onde di Alfvén possono avere un’origine “più profonda”, negli strati interni della nostra stella. Gli scienziati hanno combinato diversi dati raccolti nel corso degli ultimi 10 anni, ricostruendo il percorso delle onde magnetiche. Queste onde sarebbero per così dire attivate da un’altra tipologia di onde – quelle sonore. Il Sole agisce infatti come una cavità naturale in grado di catturare il suono generato dalle turbolenze che si verificano negli strati più esterni della zona convettiva.  I ricercatori hanno scoperto che le onde sonore lasciano una sorta di marcatore sulle onde magnetiche, la cui presenza si riscontra in modo costante nel tempo. Tanto da far pensare alla possibilità di introdurre una nuova costante fondamentale del Sole, che secondo gli autori dello studio potrebbe anche essere applicata a nuove stelle.

“La corona del Sole – commenta Richard Morton, leader della ricerca – è oltre cento volte più calda della sua superficie, e l’energia proveniente dalle onde di Alfvén è responsabile del riscaldamento della corona fino a temperature di circa un milione di gradi. Il nostro studio mostra che le oscillazioni acustiche interne del Sole sono essenziali per eccitare le onde magnetiche di Alfvén, un risultato inaspettato.” Il fenomeno del campo magnetico solare è dunque più complesso di quanto si pensasse, e per comprenderlo occorre andare a cercare nei meandri della nostra stella.