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ExoMars, un rover di nome Rosalind

Si chiamerà Rosalind Franklin, dal nome della grande scienziata che ha scoperto la doppia elica del Dna, il rover di ExoMars destinato a cercare tracce di vita su Marte. Lo ha annunciato oggi l’agenzia spaziale europea, che ha selezionato il nome tra oltre 36mila proposte inviate dai cittadini di tutti gli stati membri dell’Esa, rispondendo a un concorso lanciato a luglio dall’agenzia spaziale inglese.

“È una scelta che rende onore a Rosalind Franklin – dichiara Raffaele Mugnuolo dell’Unità Esplorazione e Osservazione dell’Universo dell’Agenzia Spaziale Italiana – e che condivido pienamente anche perché valorizza un’importante figura femminile della scienza moderna. Rosalind Franklin lascerà le sue impronte all’inizio del 2021 in Oxia Planum, il sito di landing scelto dalla comunità scientifica di ExoMars a fine anno scorso. Il mio augurio per il rover è che possa scrivere una pagina importante della storia dell’esplosione di Marte.”

Rosalind, che partirà a bordo di ExoMars nel 2020, effettuerà analisi geologiche e biochimiche del suolo marziano utilizzando un trapano costruito in Italia in grado di perforare la superficie del pianeta rosso fino a due metri di profondità. Obiettivo del rover europeo, le cui operazioni saranno guidate dal centro di controllo Rocc sito a Torino, sarà indagare la presenza di eventuali condizioni favorevoli alla vita.

La presenza di acqua liquida su Marte è nota da tempo agli scienziati, e la conferma definitiva è arrivata la scorsa estate con le osservazioni del radar italiano Marsis a bordo della sonda MarsExpress, che ha scoperto un lago salmastro sotterraneo nei meandri del mondo rosso. Una ragione in più per credere che l’abitabilità marziana, sia essa passata o presente, vada cercata nel sottosuolo marziano. La trivella made in Italy, progettata e realizzata da Leonardo-Finmeccanica, preleverà campioni di suolo marziano per analizzarne la composizione, proprio a caccia dei “mattoni” della vita.

Per questo dedicare la missione alla pioniera del Dna è parso agli esperti dell’agenzia europea particolarmente azzeccato. “ Questo nome – afferma direttore generale dell’Esa Jan Woerner – ci  ricorda che la tendenza all’esplorazione è insita nei geni dell’uomo.”

“Abbiamo appreso con soddisfazione – commenta Piero Benvenuti, Commissario straordinario dell’Agenzia spaziale italiana – che il rover di ExoMars 2020 avrà il nome di Rosalind Franklin, la grande scienziata che per prima ha scoperto la doppia elica del Dna. Il rover sarà montato sulla missione ExoMars 2020, che verrà lanciata nel 2020. È una missione che ha molto di Italia a bordo: avrà un trapano che potrà perforare la superficie marziana fino a due metri di profondità e analizzare il materiale che da lì verrà estratto. Ecco il motivo per il quale è stato dato questo nome: perché cercheremo tracce di eventuale evoluzione biologica nella superficie di Marte. Stiamo quindi aspettando con grande ansia e aspettativa il successo di questa missione, veramente targata Italia.”

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica